Schachner: «A Cesena mi hanno fatto santo e ho giocato con Maradona. In Italia ho vissuto anni bellissimi. E se ci fosse stato il Var ai miei tempi…» | OneFootball

Schachner: «A Cesena mi hanno fatto santo e ho giocato con Maradona. In Italia ho vissuto anni bellissimi. E se ci fosse stato il Var ai miei tempi…» | OneFootball

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·18 de março de 2025

Schachner: «A Cesena mi hanno fatto santo e ho giocato con Maradona. In Italia ho vissuto anni bellissimi. E se ci fosse stato il Var ai miei tempi…»

Imagem do artigo:Schachner: «A Cesena mi hanno fatto santo e ho giocato con Maradona. In Italia ho vissuto anni bellissimi. E se ci fosse stato il Var ai miei tempi…»

Le parole di Walter Schachner, ex attaccante austriaco del Cesena, sui suoi ricordi legati al calcio italiano. Tutti i dettagli

É una bella intervista, piena di racconti gustosi, quella che oggi presenta La Gazzetta dello Sport a Walter Schachner. Attaccante austriaco, in Italia ha giocato nei dorati anni ’80 nel Cesena, nel Torino, a Pisa e, infine, all’Avellino, prima di fare ritorno in patria. Ecco alcuni tra i passi più significativi.

SANTO A CESENA«Un mese fa mi ha chiamato un suo collega di Cesena. Mi ha detto che sono inserito in un mosaico posto dietro all’altare nella chiesa principale della città. Un mosaico che raffigura San Giovanni Battista, cui è dedicata la cattedrale. E io sono sulla destra, con un pallone e i baffi. L’hanno fatto nell’81, quando arrivai: io l’ho scoperto dopo 40 anni. Evidentemente a Cesena mi hanno fatto santo. Fra qualche giorno andrò a vedere una partita al “Manuzzi”: ma, prima, passo dalla chiesa a… vedermi. Anni incredibili, calcio gioioso».COSA FA OGGI«Niente più calcio. Ho allenato a Linz fino al 2012: io so solo lavorare sul campo ed è per questo che ho smesso con ogni forma di lavoro legato al calcio. Magari molti altri cercano di restare in quel mondo inventandosi qualcosa di altro anche se non lo sanno fare bene, io no. Ora faccio il nonno, vado in vacanza a Lignano perché lì abbiamo una casa, ogni tanto vado a vedere delle partite a Graz, sono stato a Udine perché lo stadio è vicino e qualche volta gioco ancora, con i “veterani” austriaci, a 68 anni. Da bomber, ovvio. E segno ancora».MARADONA«Una volta giocai in squadra con Maradona: io, lui e le All Stars, in una gara ad Avellino. Feci gol io, poi pareggiarono e il 2-1 lo fece Diego. Fu eccezionale la giornata, sul campo e non, con lui. Un’altra volta col Torino andammo a Udine. La sera dopo la gara ci demmo appuntamento in tanti a cena: cinque compagni del Toro e poi dall’altra i brasiliani, da Zico a Socrates che venne da Firenze. Anni felici, appunto».I TIFOSI DEL CESENA«Tifosi fantastici: da Brigate bianconere sono diventate “Weiss-schwarz brigaden” in mio onore. Edmeo Lugaresi? Che persona fantastica. Deve sapere che una volta le famiglie non avevano due macchine: così, dovendo io andare a Milano per la nazionale, mia moglie non sapeva come fare perché aveva bisogno proprio di una vettura. Lugaresi mi chiamò e ci fece trovare la sua macchina davanti a casa. “Signora, prenda la mia”. Lui tornò a casa in bicicletta. Era un calcio romantico e fatto di gentiluomini».SE CI FOSSE STATO IL VAR AI SUOI TEMPI«Con la velocità che avevo, beh, magari in alcuni gol sarei stato pescato in fuorigioco… Non mi prendevano mai…»IL MOSAICO«Una cosa da sogno. Sono santo e non lo sapevo ancora…»

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