Shevchenko verso Milan Inter: «Rossoneri da quarto posto. Il mio derby più bello, quello che vorrei rigiocare e l’avversario più duro…» | OneFootball

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·02 de fevereiro de 2025

Shevchenko verso Milan Inter: «Rossoneri da quarto posto. Il mio derby più bello, quello che vorrei rigiocare e l’avversario più duro…»

Imagem do artigo:Shevchenko verso Milan Inter: «Rossoneri da quarto posto. Il mio derby più bello, quello che vorrei rigiocare e l’avversario più duro…»

Derby di Milano, le parole di Andryi Shevchenko, grande protagonista della stracittadina a cavallo tra gli anni ’90 e i primi 2000

Andryi Shevchenko è l’uomo derby per definizione. Nessuno ha segnato come lui tra i rossoneri e in questa veste è la persona adatta per analizzare la stracittadina di oggi. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.

GLI OBIETTIVI DI STAGIONE DEL MILAN – «Come rosa può arrivare quarto in campionato. In Champions, perdendo a Zagabria, si è complicato la vita. Deve battere il Feyenoord, poi si vedrà».


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I MERITI DI INZAGHI – «È un leader nella gestione del gruppo. Ha una continuità pazzesca di risultati, ha trasmesso il giusto approccio ai calciatori e li motiva».

L’INTER PUO’ FARE IL BIS SCUDETTO-CHAMPIONS – «Quella per lo scudetto è una lotta spettacolare e incerta. Merito dei tre allenatori: di Simone ho già detto; Conte, tecnico e persona speciale, ha fatto rinascere il Napoli; Gasperini mi ha impressionato per come fa giocare la sua squadra. In Champions l’Inter è arrivata quarta nel girone, gioca bene e può battere chiunque. Quindi, perché non potrebbe vincere la Champions?».

IL DERBY MIGLIORE – «La semifinale di Champions 2002-03: 0-0 all’andata, 1-1 al ritorno, con il mio gol decisivo».

IL DERBY CHE VORREBBE RIGIOCARE – «Il primo, vinto in rimonta con un mio gol nell’ottobre del 1999. Lo vorrei rigiocare per riprovare le emozioni della prima volta, per stupirmi di fronte alla qualità dei calciatori in campo».

L’AVVERSARIO PIU’ DURO – «Javier Zanetti, l’eterno capitano. Sui tifosi nerazzurri dico che, anche se segnavo spesso, mi hanno sempre rispettato. Come io rispettavo loro».

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