Calcio e Finanza
·26 de novembro de 2024
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·26 de novembro de 2024
Il prezzo del canone Rai sembra essere uno dei veri scogli che la maggioranza di Governo, guidata dalla premier Giorgia Meloni, non riesce a superare. Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, nonostante il vertice a casa della Presidente del Consiglio, i tre leader di maggioranza non hanno ancora trovato la quadra giusta per assecondare la richiesta della Lega di abbassare il costo del canone Rai da 90 a 70 euro, cifra pagata da tutti i cittadini nel 2024, ma che non è stata confermata nel disegno della Legge di Bilancio 2025.
«Sul canone Rai è emerso chiaramente che è un tema divisivo ed è stato chiesto che i temi divisivi vengano accantonati. Noi — ha aggiunto Dario Damiani, che oltre a capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio, ne è anche relatore — continuiamo a manifestare la nostra contrarietà». Concetto ribadito in Rai Radio 1 a “Un giorno da pecora” dal presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri: «Il taglio del canone Rai non serve a niente, noi non siamo d’accordo, perché se fai il taglio poi si danno alla Rai 400 milioni che sono dei cittadini, quindi se non è zuppa è pan bagnato». La risposta della Lega arriva da Massimo Garavaglia, che accusa direttamente Fratelli d’Italia di «attaccare con pervicacia la Lombardia sulla sanità» e Forza Italia di fare la stessa cosa.
Ma i tentativi di mediazione continuano, e ieri sera si sono incontrati i relatori di maggioranza con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Sul tavolo anche altri temi, come gli emendamenti, sempre della Lega, che propongono anche per quest’anno il rinvio a gennaio 2025 dell’acconto Irpef di novembre 2024 per le partite IVA (allargando la platea di beneficiari) e la rateizzazione (fino a maggio) dello stesso.
In questo clima di contrasto arrivano puntuali le critiche della minoranza di centrosinistra: «Sulla Rai, la maggioranza appare completamente divisa: da una parte c’è chi vuole occuparla (FdI), dall’altra chi desidera affossarla (Lega), mentre Forza Italia sembra preoccupata solo di non perdere spazi pubblicitari», attacca il Pd.
Se sulla Rai il governo deve ancora trovare una quadra definitiva, sembra andare per il meglio il percorso del disegno di legge di Bilancio. Il provvedimento è all’esame della Commissione Bilancio della Camera, ma le votazioni sui circa 600 emendamenti segnalati da tutti i gruppi parlamentari dovrebbero cominciare lunedì 9 dicembre, con l’obiettivo di chiudere in aula la settimana successiva, per poi passare all’esame lampo in Senato.
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