Torino, Vanoli in conferenza pre Napoli: «Cairo? Non sono stupito dalle parole. Ilic assente, vi racconto il mio rapporto con Conte» | OneFootball

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·30 de novembro de 2024

Torino, Vanoli in conferenza pre Napoli: «Cairo? Non sono stupito dalle parole. Ilic assente, vi racconto il mio rapporto con Conte»

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Paolo Vanoli in conferenza stampa pre Torino Napoli, qui l’intervista integrale dell’allenatore alla vigilia del match valido per la giornata 14 di Serie A

Paolo Vanoli è pronto a ritrovare un pagina importante del suo passato e, in questo caso, tale pagina ha un nome e un cognome ben precisi: Antonio Conte. Domani pomeriggio tra le mura dello Stadio Olimpico Grande Torino andrà in scena l’attesissimo match Torino Napoli. Gara valida per la giornata numero 14 di Serie A, il cui calcio d’inizio è fissato per le ore 15 in punto.

Vanoli, collaboratore dell’attuale numero uno campano all’Inter così come con la Nazionale italiana, vorrà quindi provare a stupire davanti al pubblico amico. Un’impresa che si preannuncia ardua per lui, al limite dell’impossibile, ma non per questo già persa in partenza. Se i granata sono reduci da due mesi – sportivamente parlando – difficili, d’altro lato il club partenopeo guarda tutti dalla vetta della classifica e per una ragione o per l’altra ambo le compagini ‘godono’ di una disperata necessità di punti. Riuscirà il Toro a ribaltare i pronostici?  Vediamo la conferenza stampa LIVE di Paolo Vanoli alla vigilia di Torino Napoli, l’intervista integrale a partire dalle ore 12.


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La conferenza stampa di Paolo Vanoli pre Torino Napoli:

Come sta la squadra?

«Bene, abbiamo lavorato bene. Siamo stati fortunati, abbiamo recuperato anche Tonny (Sanabria, ndr) che ha avuto un piccolo fastidio. Manca solo Ilic».

Cosa ne pensa del Napoli, ora prima in classifica?

«Hai detto bene, affrontiamo una squadra in forma, costruita da un fuoriclasse che è il suo allenatore. Una rosa vincente che ha aggiunto giocatori con mentalità vincente, come Lukaku che ha iniziato a vincere con Conte all’Inter, ma anche McTominay. E in panchina ci sono dei giocatori che sarebbero titolari in tante altre squadre. Si meritano questo primato, so come lavora il mister e sarà una pretendente alla lotta scudetto ma non è in vantaggio rispetto all’Inter».

Emozionato ad affrontare Conte?

«Innanzitutto lo ringrazio per le belle parole di ieri in conferenza. Sapete quanto sia stato importante non solo come allenatore, ma anche come persona nel mio processo di crescita. Ho avuto una grande fortuna. Domani incontrerò un gruppo di persone, il suo staff, con cui abbiamo lavorato bene e abbiamo avuto grandi persone. Anche Orali, un’altra persona che è stata fondamentale nel mio percorso. Poi oltre ciò che ho visto e che ho imparato, c’è un aspetto umano. Il rapporto di amicizia…la moglie Betta mi ha dato una mano quando sono arrivato a Torino. Questo fa capire il rapporto che abbiamo. Ma le emozioni passeranno quando l’arbitro sfiderà il calcio d’inizio, sarà una battaglia perché poi come dice lui si diventa nemici»

Cos’ha visto in spogliatoio dopo il pari con il Monza?

«Non era il risultato che volevamo, ho visto i ragazzi che erano arrabbiati e delusi. Ma allo stesso tempo ho visto una squadra che ha cercato a tutti i costi il risultato, a piccoli passi sto vendendo dei progressi. I momenti difficili e devono aiutarci a crescere. Domani sarà difficile, ma non impossibile. E dai momenti difficile possiamo imparare tanto»

Cosa pensi di essere riuscito a ‘rubare’ a Conte e cosa hai modificato invece?

«Ma guarda, quando stai insieme quattro anni: se stai attento, capisci il dettaglio. Il lavoro, la perfezione, la resilienza! Che è un aspetto difficile da far capire ai giocatori: io penso che la sua capacità più grande è rendere una squadra forte, umile e resiliente. Oltre l’aspetto tecnico-tattico l’aspetto tecnico e tattico, che è molto preparato, è quello che più mi ha colpito. Sono sempre stato una persona attenta, con lui ho fatto il collaboratore e ho rispettato il mio ruolo da collaboratore, ma con la testa di pensare se potessi avvicinarmi in ogni momento della gara al pensiero di Conte. E’ stata una grande lezione per me, è stata la mia forza. Quando poi inizi un percorso sei solo, devi insegnare al tuo staff le idee e non tutti siamo uguali. Forse io e Conte siamo dello stesso segno…leoni (ride, ndr), e a volte c’erano dei bei contrasti che finivano sempre per farmi crescere. Io penso che quando ho iniziato la mia strada, sono andato a migliorare quello che visto da lui, inserendo le mie idee»

Come si affronta la partita di domani? Nelle ultime sono arrivati pochi gol

«Sicuramente quando incontri squadre di questo spessore, strutturate e fische come il Napoli non puoi pensare di essere sempre nella loro metà campo. Dobbiamo capire i momenti, se ci sarà da difensore dobbiamo farlo con le unghie e poi con la forza e la personalità che ci ha contraddistinto a inizio campionato. Dobbiamo essere umili per capire che sono giocatori importanti, dal punto di  vista tecnico e di personalità. Ma noi dobbiamo fare la nostra gara e credere in ciò che vogliamo fare noi per provare a farli male»

In una situazione complicata come quella attuale, come dopo il Monza, è meglio chiudersi in una bolla o respirare anche quest’aria

«No no, non sono venuto qua per proteggere qualcosa, ma per unire. Secondo me ci dobbiamo prendere delle responsabilità insieme, come squadra e club, e rispettare i tifosi. Noi dobbiamo conquistare i nostri tifosi, ma non mi sembra giusto chiudersi in una bolla perché vorrebbe togliersi dalle nostra responsabilità. La cosa bella è quando arriva a sognare e farlo insieme»

Njie cosa sta dando? Sta pensando al tridente?

«Ti rispondo semplicemente che tutti i giocatori della rosa sono e devono essere pronti per giocare. Ho dimostrato più di una volta quanto ci credo nel gruppo, quanto rispetto chi ha una carriera importante. Non guardo in faccia il cartellino, l’esperienza. Nije è un esempio, Dembelè lo è stato, Aron ha fatto il suo esordio. Ma questo è un processo giusto. Nije deve continuare a dare questo contributo importante vista la sua giovane età. Non deve avere nessuna responsabilità, deve continuare a fare ciò che vuole fare, essere libero di testa»

E’ rimasto stupito dalle parole di Cairo su una possibile cessione del Torino?

«Assolutamente no, ne stupito né sorpreso. Il presidente…credo che le sue siano state parole di buon senso e responsabilità»

Ma nell’ambiente avvertite che sia vicina una svolta societaria?

«No, guarda, in questo momento la cosa bella del gruppo squadra è che stiamo pensando di uscire insieme da questo momento. Le cose extra calcio ho una certa esperienza e me le faccio scivolare addosso. Per la mia grande esperienza ti dico che sono altre le difficoltà»

Se il cambio di società è vicino ha paura per il mercato di gennaio?

«Ma guarda, parlo spesso con il presidente e col direttore (Vagnati, ndr). Andiamo avanti per la nostra direzione a livello tecnico-tattico»

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