Calcio e Finanza
·20 de maio de 2025
Torri, hotel e vincolo: i paletti della Soprintendenza per il progetto San Siro

Calcio e Finanza
·20 de maio de 2025
Evitare torri e grattacieli che possano compromettere la visuale pubblica, spostare l’hotel che sulla carta è posizionato davanti alle scuderie de Montel e se proprio si vorrà abbattere tutte e quattro le torri elicoidali che sostengono la copertura del vecchio San Siro, vengano almeno ricordate con giochi di luci.
Si chiude oggi la conferenza dei servizi e si apre la trattativa tra Palazzo Marino e le squadre per la vendita di San Siro e delle aree intorno allo stadio. In mezzo – spiega Il Corriere della Sera – ci sono le prescrizioni della Soprintendenza, che ha giocato un ruolo fondamentale nella vicenda dello stadio. E lo avrà anche quando al TAR si discuterà dei ricorsi dei comitati.
Perché da parte sua, la Soprintendenza ha anche ribadito e messo nero su bianco nella sua relazione una data su cui si gioca il destino del nuovo stadio e dell’intero progetto di Milan e Inter, ossia quando scatterà il vincolo dei settant’anni sul secondo anello. Dopo una lunga istruttoria, ha ribadito che il vincolo scatterà il 10 novembre, come già svelato da Calcio e Finanza.
La data del vincolo è solo una delle indicazioni della Soprintendenza. L’altra riguarda l’hotel che verrà realizzato nell’area intorno al nuovo stadio. La richiesta è quella di posizionarlo da un’altra parte e non davanti alle scuderie de Montel appena ristrutturate.
E visto che Milan e Inter nel loro documento di fattibilità delle alternative progettuali hanno deciso di non lasciare in piedi neanche una della quattro torri elicoidali che reggono la copertura del Meazza, la Soprintendenza chiede che almeno vengano rievocate con giochi di luce e proiezioni durante gli eventi.
Altra raccomandazione è quella di “volare basso”, ossia evitare torri, grattacieli e quant’altro possa compromettere la visuale pubblica, soprattutto quando si è nelle vicinanze delle scuderie storiche. Prima però la Soprintendenza passa in rassegna tutte le procedure che hanno riguardato il Meazza. Anche il primo anello era stato oggetto di richiesta di verifica culturale, ma non ha passato l’esame e quindi è stato considerato “sacrificabile”.
Infine, il terzo anello. Gli eredi del progettista avevano chiesto l’apposizione del vincolo, ma la richiesta è stata respinta. Adesso si attendono i pareri degli altri enti interessati. A partire dalla Regione che ha voce in capitolo sul maxi centro commerciale.