Juventus FC
·11 de fevereiro de 2025
Juventus FC
·11 de fevereiro de 2025
Domani, mercoledì 12 febbraio 2025, la Juventus Under 20 di Francesco Magnanelli tornerà a giocare una gara di UEFA Youth League. I nostri giovani bianconeri, infatti, sono attesi dai sedicesimi di finale. Si giocherà in Turchia, contro il Trabzonspor e la gara sarà secca: chi vincerà proseguirà il suo cammino nella competizione.
Alla vigilia della sfida hanno parlato il tecnico della nostra Under 20 e il capitano, Filippo Pagnucco,. Diversi i temi affrontati.
L'ULTIMA GARA DISPUTATA
«Sicuramente ci sono stati diversi aspetti positivi, come ho già detto sabato (8 febbraio 2024) al termine della sfida. Penso che il risultato maturato contro il Milan non rispecchi quanto visto in campo, anche perchè la gara non è stata a senso unico. Chiaramente sono diversi gli aspetti su cui dobbiamo ancora migliorare e uno su tutti è la capacità di stare dentro la partita il più possibile, cercando di non disunrici anche se prende una direzione negativa. Nel calcio, a livello generale, ma soprattutto in questa categoria le partite non finiscono mai e basta veramente poco per mettere in discussione un punteggio che sembra già indirizzato».
UNA STAGIONE RICCA DI IMPEGNI
«Stiamo chiedendo tanto a questi ragazzi e capisco che non sia sempre facile rimanere mentalmente e fisicamente a un livello alto. In questo momento ci vogliono equilibrio e pazienza, cercando di analizzare tutte le situazioni in maniera lucida. Le ultime partite sono state un po' altalenanti a livello di risultati, ma sappiamo che l'impegno dei ragazzi non è mai venuto meno ed è lo stesso messo in campo da inizio stagione. Quando alleni ragazzi così giovani è normale aspettarsi alti e bassi e che in determinate partite, come quelle da dentro o fuori, siano più dentro la partita, più concentrati e, di conseguenza che le approccino in maniera migliore rispetto ad altre. Proprio quest'ultimo è lo step da compiere: cercare di approcciare le gare sempre nel modo giusto e corretto, a prescindere dalla posta in palio. Questa è la richiesta che avanziamo ai ragazzi. Rimanere sempre concentrati non è assolutamente facile, soprattutto a livelli così alti. I ragazzi stanno compiendo un percorso importante: io ne sono consapevole, lo sono anche loro e lo è la Società, ma accontentarsi non servirebbe a niente».
LA SFIDA CONTRO IL TRABZONSPOR
«Ci aspettiamo una gara difficile per tanti motivi. In primis perché sarà una sfida da dentro o fuori e, quindi, ci saranno mille variabili da tenere in considerazione sotto tutti i punti di vista, da quello emotivo a quello strettamente di campo. Affronteremo una squadra che l'anno scorso ha vinto il campionato turco, quindi non sarà assolutamente una gara semplice. Il Trabzonspor ha caratteristiche precise, una storia, un metodo di lavoro e una mentalità diverse dalle nostre. Potrebbero, inoltre, attingere dalla Prima Squadra arricchendo la rosa con diversi classe 2005 e anche quest'ultima, dunque, potrebbe essere un'altra variabile da tenere in considerazione. Cercheremo di non farci trovare spiazzati se dovessero esserci delle difficoltà. Sono sicuro che chi, tra noi e loro, affronterà al meglio le difficoltà, probabilmente, passerà il turno. Sicuramente sarà una bellissima partita e sarebbe un grandissimo traguardo per noi qualificarci al turno successivo».
LA UEFA YOUTH LEAGUE: UN'ESPERIENZA "TOTALE"
«Questa esperienza in Youth League è stata ed è bellissima, sotto tutti i punti di vista, perché ci siamo confrontati con realtà di altissimo livello, con culture e idee di calcio diverse dalla nostra. In più c'è il fatto di poter fare un'esperienza formativa a 360°, viaggiando con la Prima Squadra e disputando una competizione prestigiosa, la più importante a livello giovanile. Si respira un'aria diversa. Le coppe europee sono così, ti trasmettono sensazioni diverse e sarebbe bello poter permettere a tutti i ragazzi di prendere parte a un'avventura del genere perché è altamente stimolante e offre l'opportunità di confrontarsi con altri atleti di grande prospettiva. Anche per me e il mio staff partecipare a competizioni del genere è motivo di crescita personale e collettiva. Credo che sia un'esperienza totalmente positiva e molto affascinante, estremamente costruttiva sotto tutti i punti di vista».
IL MILAN
«Sicuramente non è mai bello perdere, per di più in casa e con un punteggio così netto, ma fortunatamente non abbiamo avuto neanche il tempo di pensare alla sconfitta contro il Milan dovendo scendere in campo già domani (mercoledì 12 febbraio) Ci siamo subito focalizzati sulla partita contro il Trabzonspor. Chiaramente abbiamo anche analizzato la partita contro il Milan con il mister e lo staff e ci è servito per comprendere a fondo i nostri errori in modo tale da non ripeterli».
IL FASCINO DELLA YOUTH LEAGUE
«La Youth League è sicuramente una competizione diversa dal campionato, perché ci permette di confrontarci con avversarie internazionali che, in un modo o nell'altro, giocano un calcio diverso rispetto al nostro. Si gioca tanto sull'intensità – il ritmo è molto alto –, sulla tecnica e meno, magari, sull'aspetto tattico come, invece, avviene in Italia. È una competizione molto bella perché è l'apice del calcio giovanile e penso che ogni ragazzo vorrebbe giocarla».
IL MATCH IN TURCHIA
«Abbiamo visto qualche partita disputata dai nostri avversari in Youth League, nel loro percorso e la prima sensazione che abbiamo avuto è stata quella di una squadra forte. Alla fine, se arrivi a disputare questo turno della competizione significa che sei una squadra di valore e non sei arrivato ai sedicesimi di finale per caso. Noi siamo pronti a tutto, ci sarà sicuramente una bella atmosfera perché giocheremo nello stadio che ospita le partite della Prima Squadra del Trabzonspor, di conseguenza sarà splendida la cornice».
LA FASCIA (DA CAPITANO) E LA CRESCITA PERSONALE
«Per me essere il capitano di questa squadra è un onore, ma allo stesso tempo la ritengo anche una grande responsabilità. Mi sento in dovere di dare l'esempio sia ai miei compagni di squadra che a tutti i ragazzi più piccoli, anagraficamente parlando, del Settore Giovanile e dell'Attività di Base. Venendo alla stagione che sto disputando, posso dire di essere soddisfatto, ma ovviamente posso ancora migliorare tantissimo ed è questo unon dei miei obiettivi».
UN SOGNO CHIAMATO "PRIMA SQUADRA"
«È avvenuto tutto all'improvviso e, di conseguenza, in maniera del tutto inaspettata. Il giorno in cui mi hanno comunicato che l'indomani mi sarei dovuto allenare con la Prima Squadra ero a casa mia, con degli amici. La sensazione di gioia che ho provato in quel preciso istante è ancora oggi indescrivibile. Poi, ovviamente, le due convocazioni ricevute in occasione della trasferta di Lecce – che è stata la prima – e quella in casa contro il Bologna sono state un sogno. Vivere la partita dalla panchina, dalla seconda fila, è totalmente diverso dal viverla, magari, in ultima fila. Anche tutti gli allenamenti trascorsi in Prima Squadra sono stati semplicemernte fantastici, tutti i consigli di Mister Motta mi sono serviti tanto. Poi, ho anche avuto la possibilità di accrescere il mio rapporto con Diego (Pugno), con Alfonso (Montero Benia), con Augusto (Owusu) e con Christos (Papadopoulos) passando più tempo con loro e vivendo anche le loro emozioni del momento. È stata un'esperienza di cui sto già facendo tesoro».