AreaFanta
·10 de janeiro de 2025
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·10 de janeiro de 2025
Paolo Vanoli, tecnico del Torino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Derby della Mole in programma domani contro la Juventus. Ecco quanto ripreso da TMW:
Come sta il Toro verso il derby? “Abbiamo fatto una buona settimana. Oggi avevamo il dubbio Coco, Ricci e Gineitis: Saul è rientrato ieri in gruppo, oggi in rifinitura Samuele e Gvdias ci proveranno. Ma speriamo ci siano”
Cosa avete imparato dalla scorsa stracittadina? “Quanto è importante per la nostra gente: era il mio primo derby da allenatore del Toro, lo sento ancora di più. Ma non facemmo una prestazione da Toro, non basta per vincere il derby”
Su cosa ha insistito? “Con partite così, si gestiscono i momenti e capire come si arriva ai vari derby. Con il Parma l’abbiamo interpretata bene, ci sono mancati solo i tre punti. Queste gare si giocano con la mentalità di vincere, lo voglio trasferire ai ragazzi”
Senza Vlahovic e Conceicao cosa cambia? “Non mi interessa guardare loro. Il derby ha la sua valenza, è importante: troviamo una Juve forte, anche senza loro due hanno valori in panchina importanti. Dobbiamo prendere da lezione il derby d’andata, abbiamo la fortuna di giocare con il nostro pubblico e deve essere un’altra partita. Si vince non solo sul piano organizzativo, ma anche con cuore e passione”
Può essere la sfida della svolta? “Assolutamente sì. E’ da un mese che vedo la squadra avvicinarsi al mio carattere e alla mia fame di fare qualcosa di importante. Sono gare che possono dare la svolta: non è importante solo il risultato, ma anche la prestazione”
Cosa vi ha detto il presidente Cairo ieri? Ha ricordato i rinforzi promessi? “Quando si è vicini, ci si confronta: è la cosa che nel passato è mancata un po’. Per vivere i problemi, bisogna viverli vicina alla squadra. Ho chiuso il capitolo mercato in questa settimana perché il derby è troppo importante. Il presidente ha fatto un discorso importante alla squadra”
La squadra è carica il giusto? “Trovare la chiave per il giusto equilibrio è importante: c’è una chiave collettiva e una individuale, è un aspetto importante e da considerare. Devi trasformare tutta l’energia e la voglia quando l’arbitro fischia”
Partirà dal 3-5-2? “Ora mi chiedi la formazione…(ride, ndr). Ho dimostrato di non essere integralista: quando si parla di numeri, nel calcio moderno sono semplici numeri per i giornalisti. Poi nella gara, c’è l’interpretazione. Nelle partite ci sono più partite, vediamo domani”
La squadra si è avvicinata alle sensazioni dei tifosi verso il derby? “Penso di sì, lo hanno dimostrato i tifosi a fine partita con il Parma che hanno chiamato i ragazzi sotto la curva per fare capire l’importanza del derby. Io per primo ho sempre cercato di unire e avvicinarmi nonostante ciò che sta succedendo. In questi sei mesi, la nostra bravura è stata quella di comandare una barca durante mesi in cui ne sono successi tante. La società deve capire l’importanza di questo mercato”
Il problema del gol… “Non riuscire a segnare è diverso da non riuscire a creare. Penso a Coco e Karamoh, se vedi che non tirano a porta vuota i dati dicono che non hai tirato…Ma bisogna saper leggere i numeri. Soprattutto con il Parma abbiamo creato tanto, non siamo stati bravi a concludere ma il migliore in campo è stato il portiere. A Empoli abbiamo vinto con eurogol di Adams, ma se guardiamo le occasioni il portiere ha fatto grandi parate. E’ da un mese che creiamo, ora dobbiamo diventare concreti”
Cosa l’ha ispirata per questo derby? “il silenzio. L’ho vissuto così. Arrivo da sacrificio e passione, ogni preparazione è diversa. Sono stato in silenzio, ho voluto sentire e guardare e lo farò fino alla fine”
Può essere un vantaggio essere un Toro che costruisce di più? “Ho giocatori da palleggio, guardi le caratteristiche. I centrocampisti che abbiamo, a parte Gineitis che ha caratteristiche di continuità nell’attaccare l’area, gli altri sono più propensi al palleggio. Mi hanno insegnato che per segnare, serve attaccare la linea difensiva: Karamoh ci ha aiutato anche per sfruttare meglio Vlasic e Adams. Le valutazioni dipendono dalle caratteristiche dei giocatori. Questo Toro è una squadra che arriva nell’ultimo terzo con il palleggio, anche se a me piace andare al concreto”
Cosa farebbe per vincere il derby? “Tutto. So quanto manca, il mio sogno è vedere dopo tante sofferenze…Ho capito cosa vuol dire soffrire a Torino, sarebbe una gioia immensa. Darei tutto. E cos’è tutto? E’ la passione di questo lavoro, la voglia di vincere ogni partita. Ma è una parola grande, me la tengo per me…”
Cosa deve capire la società? Serve altro oltre all’attaccante? “Non voglio parlare di mercato. Sono coerente con me e con i giocatori, ho dimostrato di utilizzare tutti i giocatori. Se dobbiamo vincere con i singoli, è difficile; noi dobbiamo vincere di squadra e di spirito. Per farlo, non guardo in faccia a nessuno e ho bisogno di tutti. Sappiamo l’infortunio di Zapata…”
Come mai ha utilizzato così poco Sanabria nell’ultimo periodo? “Sono scelte tecniche. Per me i giocatori sono tutti importanti, ma ne giocano 11. C’è lo stato di forma, le situazioni…Per ciò che è il mio calcio, qui c’è stato un maestro come Ventura che più di una volta ha fatto il 4-2-4…Per arrivare a questo c’è un lavoro dietro. Maripan aveva bisogno di tempo per avere la condizione e arrivare oggi ad essere importante per noi”
Domani è l’ultima occasione per Sanabria? Ha segnato tre gol alla Juve… “Speriamo che se lo ricordi…L’ho visto bene, devono essere tutti al servizio della squadra. Sappiamo che è un giocatore importante, ha detto che si prendeva responsabilità senza Zapata ed è importante”
Qual è il senso dell’apertura del Filadelfia oggi? “Questa cosa mi sta dando fastidio…Da quando sono arrivato, sono tra quelli che ho aperto di più. Lo volevo fare di più, ma devo spiegare: un mese e mezzo il Fila non è agibile per rifacimento campo, ma ho aperto lo stadio per la partitella con la Primavera. Ci sono anche problemi di sicurezza, per aprire una struttura ci sono questi problemi che prima non c’erano. Non l’ho aperto perché c’è il derby, i nostri tifosi hanno dimostrato sempre di stare vicino alla squadra. Non ho potuto aprirlo prima, volevamo festeggiare un augurio di buon anno. Ora coincidono tutte le cose”