Il caos nei calendari scivolerebbe nel grottesco in caso di spareggio. Serie A a 18 squadre necessaria quanto prima | OneFootball

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·26. April 2025

Il caos nei calendari scivolerebbe nel grottesco in caso di spareggio. Serie A a 18 squadre necessaria quanto prima

Artikelbild:Il caos nei calendari scivolerebbe nel grottesco in caso di spareggio. Serie A a 18 squadre necessaria quanto prima

Il caos nei calendari di Serie A susseguente alla scomparsa di Papa Francesco (di cui oggi si celebrano i funerali) ha messo in evidenza in modo plastico e incontrovertibile non solo il numero esagerato di partite da giocare ma anche una mancanza di buona gestione da parte degli organi competenti. E questo anche al netto della tragica morte del Pontefice.

Se anche il Papa non fosse deceduto (per altro ci si potrebbe anche domandare come si farebbe ad aggiustare la situazione se dovesse mancare anche una altissima carica dello Stato italiano), c’è un vulnus nella programmazione della Serie A che è indipendente dalla scomparsa di Jorge Mario Bergoglio.


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La Lega Serie A, con una decisione presa dai 20 presidenti delle squadre all’inizio della stagione 2022/23 (quindi ben prima dell’inizio della presidenza di Ezio Simonelli), ha scelto di reintrodurre lo spareggio per decidere il sodalizio campione d’Italia nel caso due squadre si trovino a pari punti al termine del campionato, abbandonando quindi i criteri dei maggiori punti negli scontri diretti o della differenza reti. Nel regolamento attuale questi criteri servono solo per determinare chi giocherà l’eventuale spareggio in casa, anche se poi nel caso andranno sentite le autorità di pubblica sicurezza competenti.

La scelta, quantomeno discutibile visto che da anni ci si lamenta dell’elevato numero di partite, era stata avallata dai 20 presidenti della Serie A di allora dopo che nella stagione precedente, quella 2021/22, Milan e Inter avevano lottato sino all’ultima giornata per il titolo nazionale e non si riteneva giusto che dopo una stagione intera una squadra potesse prevalere sull’altra in virtù magari di una goleada contro un sodalizio minore.

Per la cronaca i rossoneri vinsero quel campionato in virtù del tradizionale numero maggiore di punti (due in più dei nerazzurri) e peraltro avevano dalla loro anche il vantaggio negli scontri diretti visto che avevano pareggiato il derby di andata per 1-1 e vinto 2-1 nella sfida di ritorno.

Il punto però è che ora con il duello in corso in campionato tra Inter e Napoli mai come quest’anno l’ipotesi di un arrivo a pari punti potrebbe palesarsi. Ed è quindi lecito domandarsi quando potrebbe essere fissato l’eventuale spareggio. Siccome il campionato termina nel fine settimana tra il 24 e il 25 maggio, è evidente che sino ad allora non si potrà sapere se le due squadre arriveranno o no appaiate in classifica. Quindi l’eventuale spareggio deve necessariamente essere messo in calendario oltre quella data.

Nel contempo però a inizio giugno, e per la precisione venerdì 6 e mercoledì 9, la Nazionale italiana sarà impegnata contro Norvegia e Moldavia per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Pertanto, l’unico weekend disponibile sarebbe quello tra 31 maggio e 1 giugno (o al limite lunedì 2 giugno che è festa nazionale).

Il problema è che proprio sabato 31 maggio è in programma a Monaco di Baviera la finale di Champions League con l’Inter che potrebbe essere tra le contendenti visto che il 30 aprile e il 6 maggio gioca contro il Barcellona le semifinali della massima competizione europea.

LE IPOTESI SULLA DATA PER LO SPAREGGIO SCUDETTO

E quindi? Se i nerazzurri dovessero giungere alla finale della massima competizione europea, quale potrebbe essere la soluzione in campionato? La risposta è che in pratica non esisterebbe data possibile senza danneggiare palesemente una squadra piuttosto che l’altra.

In teoria il compito della Lega Serie A sarebbe quello di prevedere per l’Inter l’ultimo impegno in campo nazionale nel weekend del 24-25 maggio, in modo che la squadra che rappresenta l’Italia possa giungere a Monaco a parità di condizioni di Arsenal (che sarà impegnato quel fine settimana nell’ultimo turno di Premier League) o di Paris Saint Germain, che disputerà sabato 24 la finale di Coppa di Francia.

Però c’è l’incognita spareggio. E quindi potrebbe essere necessario pensare a delle soluzioni che sono giocoforza all’italiana, per non dire raffazzonate.

L’idea che salverebbe la parità di trattamento con Arsenal o Paris Saint Germain sarebbe quello di giocare lo spareggio nel weekend 24-25 maggio anticipando a metà settimana le partite dell’ultimo turno di Inter (contro il Como) e Napoli (contro il Cagliari). Ma al di là che sarebbe necessario il via libera di tutte queste squadre, soprattutto bisognerà vedere se i sardi saranno già salvi matematicamente alla penultima di campionato, altrimenti il numero delle partite da spostare sarebbe maggiore per garantire la contemporaneità alle formazioni in lotta per non retrocedere. Il problema non sembra sussistere, vista la posizione di classifica, per il Como dato che è già virtualmente salvo, anche se manca la matematica certezza.

Un’ipotesi meno estrema cui si starebbe pensando sarebbe quella di disputare l’eventuale spareggio martedì 27 maggio, anticipando gli incontri dell’ultimo turno di Serie A di Napoli e Inter probabilmente a venerdì 23. Questo sempre a patto che il Cagliari, avversario degli azzurri nell’ultimo turno, sia già fuori da ogni discorso per la salvezza. Altrimenti anche qui, come sopra, il numero delle partite da spostare sarebbe maggiore per garantire la contemporaneità alle formazioni in lotta per non retrocedere.

È evidente però che tale soluzione costringerebbe i nerazzurri a giocarsi il titolo nazionale in una partita unica (quindi tutto il dispendio fisico e nervoso del caso) nella stessa settimana di una partita ancora più importante (appunto la finale di Champions League). E quindi giungere all’appuntamento più prestigioso della stagione europea con molto minor risposo e con molte meno energie nervose rispetto all’avversaria, che sia essa il Paris Saint-Germain o l’Arsenal.

È palese che questo sarebbe un clamoroso autogol e un abominio per la Lega Serie A che a parole ha sempre affermato di voler tutelare nel modo più assoluto le proprie squadre nel panorama europeo.

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