Il medico della Lazio: «In Serie A c’è un calciatore che non ritenni idoneo a giocare» | OneFootball

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·3 December 2024

Il medico della Lazio: «In Serie A c’è un calciatore che non ritenni idoneo a giocare»

Article image:Il medico della Lazio: «In Serie A c’è un calciatore che non ritenni idoneo a giocare»

Passata la paura per il malore occorso a Edoardo Bove, ora è tempo di accertamenti per capire da dove sia originato il problema che ha costretto il calciatore al ricovero dopo pochi minuti dall’inizio di Fiorentina-Inter. Sul tema e sulle possibili cause è intervenuto anche Ivo Pulcini, responsabile medico della Lazio, che ha parlato a Il Messaggero.

Pulcini ha espresso il suo pensiero: «Escludo una crisi epilettica improvvisa se non l’aveva mai avuta in passato. Quella problematica, con una specialista e una precisa procedura, potrebbe tranquillamente essere tenuta sotto controllo. Se dovessero essere riscontrate aritmie, andrebbe valutato con diverse prove da sforzo, ciclo ergometro, elettrocardiogramma e tac coronarica, la risonanza magnetica-cardiaca».


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Certo, comunque rischierebbe di non poter più giocare in Serie A, conferma il dottor Pulcini ma solo in alcuni campionati all’estero. «Mi sembra strano però non siano state riscontrate precedentemente dagli esami di idoneità con la Roma. Dipende però sempre dalle valutazioni soggettive dei medici e dalla propria esperienza sul campo».

Ad agosto scorso il difensore Danso, già promesso sposo giallorosso, è stato rispedito al Lens dal Campus Biomedico ed è rimasto fermo un mese e mezzo: «Nel 2019 io visitai un giocatore importantissimo, che adesso sta andando per la maggiore e gioca in questa Serie A, ma io non lo ritenni idoneo a giocare a calcio». Venne visitato in tre cliniche differenti perché l’ex ds Tare lo voleva a ogni costo, ma il no rimase fermo.

Pulcini non ha fatto il nome del calciatore, ma il riferimento sarebbe al difensore del Milan Strahinja Pavlovic. Nel 2019, la Lazio trovò un accordo con la società di allora, ovvero il Partizan, a cui sarebbero dovuti andare 5 milioni, ovvero un quarto rispetto ai 20 (comprensivi di bonus) sborsati dal Milan per strapparlo al Salisburgo.

L’ufficialità sfumò però a causa dell’esito delle visite mediche, in cui – sulla base delle indicazioni del club biancoceleste – furono riscontrate alcune anomalie di natura cardiaca, che non sono state invece riscontrate nei controlli dei successivi tesseramenti. Pavlovic rimase così di proprietà del Partizan, che un anno più tardi lo avrebbe ceduto per 10 milioni al Monaco.

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