DirettaCalcioMercato
·13 November 2024
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Alla vigilia di Belgio-Italia di Nations League, ha parlato in conferenza stampa Luciano Spalletti. Ecco le dichiarazioni prese da Sky Sport.
Che momento è stato l’omaggio alle vittime dell’Heysel?
“Deve rimanere nella memoria di tutti questa storia, lo dobbiamo per rispetto a tutte le persone che sono mancate e alle loro famiglie. Lo dobbiamo ricordare affiché non accada più. Il calcio è fatto di cose belle, ci sono momenti tristi come questi che non devono risuccedere. Lo stadio è un luogo per divertirsi e amare uno sport caro a tante persone”.
Ricorda la sera di quella tragedia?
“La ricordo benissimo. Da quello che doveva essere la felicità del seguire una partita così importante ne subimmo tutti un effetto che diventò devastante per il calcio. E’ un ricordo ancora vivo e che dobbiamo usare in maniera corretta per quello che è il bello e il futuro di questo sport”.
Domani non ci sarà Pellegrini dietro la punta, può essere il momento di Barella?
“Abbiamo bisogno di un calciatore che sa interpretare bene il fatto di legare il centrocampo con le ripartenze della squadra, deve saper scambiare posizione con gli altri e avere attitudini offensive. Barella ha tutto questo, così come abbiamo altri calciatori che sanno fare questo ruolo. Probabilmente Barella sarà in campo”.
Donnarumma è diffidato, potrebbe cambiare portiere?
“No gioca Donnarumma. Bisogna fidarsi dei nostri calciatori e sapere che anche in un momento nel quale può succedere qualcosa sappiano comportarsi in maniera corretta”.
Avete bisogno di un punto, può influire sulla partita di domani?
“No, perché cambiare la mentalità dei calciatori in un momento del genere potrebbe essere pericoloso. Si cercherà di andare a riproporre quanto fatto nelle scorse partite, nelle quali l’atteggiamento è stato perfetto”.
Il Belgio ha tanti assenti ma è tornato Lukaku, cambia qualcosa per lei?
“Il Belgio ha tantissimi campioni tra cui scegliere e che giocano in club importanti. Non importa se manca qualcuno, sarà sempre fortissima. Lukaku è un calciatore particolarmente forte e sarà un’insidia da cui difenderci in maniera corretta. Dobbiamo abituarci a giocare contro calciatori top e avere lo stesso atteggiamento”.
Che tipo di partita ci dobbiamo aspettare dal Belgio?
“Per andare a sfruttare le caratteristiche del loro bomber cercheranno di metterlo nelle condizioni per poter prendere il meglio. E’ bravo sui cross dal fondo, sulla palla addosso dove aspetta che qualcuno gli vada a creare lo scarico e poi creare calcio offensivo. Ha questa grossa qualità che può rendere giocabile qualsiasi palla, sarà fondamentale avere le marcature preventive su di lui”.
Dobbiamo aspettarci che Rovella debutti dall’inizio? Queste due partite chiudono il 2024, che nella seconda parte è stato brillantissimo. Qual è l’obiettivo concreto degli ultimi 2 match?
“Stiamo attenti a chi fa bene, sia Rovella che Locatelli stanno facendo un calcio davvero interessante. Quella che è la loro caratteristica a essere bravi nel riconquistare palla, sono stati bravi a crescere anche sotto altri aspetti. Quando si dice che manca il talento un po’ è vero, ma se riusciamo a diluirlo per tutti gli altri calciatori diventa meglio. Locatelli è un ragazzo serio, professionista eccezionale, quando l’ho chiamato gli brillavano gli occhi e sono risposte importantissimi perché vogliono far bene e sono attaccati all’Italia. Non l’ho chiamato prima perché vedo delle cose che prima non vedevo, non so se è dipeso solo da lui o anche dal suo allenatore che reputo molto bravo. Essere qualitativi fa la differenza”.
E’ stato soltanto il modulo il motivo della rinascita dell’Italia dopo l’Europeo? Che altro ha cambiato oltre a questo?
“Abbiamo la possibilità di essere più chiari possibile, di andare a scegliere dei giocatori che abbiano motivazioni eccezionali, che ci sia la volontà di ricevere un grande piacere da quello che è il vestire questa maglia a prescindere se si va in campo o meno. Ho cercato di fare scelte corrette in base alle mie esperienze e conoscenze. Una l’avete sottolineata bene: probabilmente il mio comportamento non era stato corretto per quella che era la possibilità di qualità che avevo a disposizione, sia nelle scelte degli elementi che nella tipologia di gestione che avevo fatto. Poi ci mettono del loro i ragazzi. Ora ci sono comportamenti diversi, le posizioni fisse in campo sono poche. E’ sempre più difficile essere squadra e far vedere le loro qualità, loro lo sanno far bene”.
L’obiettivo è vincere il girone?
“Vogliamo giocare bene a calcio. Quello che è il nostro obiettivo è voler giocare a calcio e attraverso il gioco riesca a portare a casa i risultati. Da quando ho cominciato che ho questa idea, ora che ho fatto questo lavoro per 30 anni mi si è rafforzata: bisogna giocare bene a calcio e attraverso il gioco si va a divertire e si riceve da coloro che si divertono ancora più voglia”.
Da quando siamo passati a 3, Barella è stato individuato come mezzala e Frattesi come trequartista. E’ cambiato qualcosa a riguardo?
“Cambia poco perché siamo andati alla ricerca di calciatori che abbiano questa qualità di saper stare in più posizioni del campo. La vedo in maniera differente. Per quello che chiedo io al trequartista lo è più Barella, e Frattesi è più mezzala. Quest’ultimo è bravissimo a inserirsi, è una sua caratteristica”.
Termina così la conferenza stampa di Spalletti.