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Tommaso Cherubini·24 décembre 2024
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Tommaso Cherubini·24 décembre 2024
Siamo arrivati quasi alla fine di questo 2024 e come sempre è tempo di bilanci.
Chi è stato il miglior allenatore della Serie A durante quest’anno solare? La nostra redazione ha risposto a questa domanda e qui sotto troverete tutte le risposte.
Senza sminuire lo Scudetto raggiunto da Simone Inzaghi, ma quello che è riuscito a fare Thiago Motta a Bologna (con la grande mano di Sartori) è stato straordinario. Un 5º posto in campionato che è valso una storica qualificazione in Champions League, un gioco che ha esaltato (e spesso è prevalso contro le big) e tanti giocatori valorizzati, da Calafiori a Zirkzee fino a Ferguson. Con il passaggio alla Juventus, invece, per il momento ci sono stati alti e bassi, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. Il 2024 di Thiago Motta è da incorniciare.
La scorsa stagione è arrivato in fondo a tre competizioni: la Serie A, chiusa al quarto posto col terzo miglior attacco; la Coppa Italia, persa solo in finale, e l'Europa League, stravinta a Dublino e trasformata nel primo storico trofeo europeo dell'Atalanta. Club che Gasperini, dal 2016 ad oggi, ha letteralmente trasformato da provinciale a top, e non soltanto in Italia, grazie ad un gioco che piace a tutti e che esalta i singoli, nonostante le cicliche cessioni illustri (vedi Koopmeiners).
Come ha detto lui stesso, il 2024 per l'Atalanta è stato "un anno meraviglioso", chiuso addirittura in cima alla classifica di Serie A con 11 vittorie consecutive e 126 gol segnati in totale, da gennaio ad oggi. Fare meglio di così era quasi impossibile. Chapeau.
Categoria in cui andrebbero premiati tutti, da Motta a Gasperini. La mia nomina, però, va a Simone Inzaghi, artefice di una creatura semplicemente perfetta.
Scudetto vinto con 94 punti, frutto di 29 vittorie, a +19 dalla prima inseguitrice e con la ciliegina della seconda stella vinta sul campo del nemico numero uno, il Milan. Una stagione leggendaria, costruita da un allenatore che passo dopo passo sta entrando sempre più nella storia dell'Inter. All'estero se ne parla un gran bene e un motivo ci sarà: se oggi i nerazzurri sono ritenuti una delle squadre più forti d'Europa, il merito è proprio del "Demone di Piacenza".
Un anno solare praticamente perfetto. Dopo aver costruito una salvezza miracolosa e conquistato l’obiettivo nonostante la rosa rivoluzionata a gennaio con ben tredici cessioni, in estate è arrivata la chiamata della Lazio.
L’ambiente biancoceleste ha reagito con grande scetticismo alla scelta di Lotito e Fabiani, ma Baroni ha costruito in pochi mesi una solidissima realtà in grado di poter competere nelle varie competizioni e recitare il ruolo di outsider in Serie A, Coppa Italia ed Europa League, dove la Lazio è in testa alla maxi classifica prevista dal nuovo format.
Indipendentemente da come andrà a fine questa stagione e da quali obiettivi raggiungerà la sua Lazio, è innegabile che nell’anno solare che volge al termine il tecnico toscano abbia compiuti due miracoli, prima conquistando una salvezza entrata di diritto negli annali con gli scaligeri e poi ricostruendo dalle macerie una Lazio post era Sarri e Tudor e senza i vari Luis Alberto, Felipe Anderson e Immobile e riportando un entusiasmo che non c’era da tempo, oltre alle vittorie e ai numeri da record. Basti pensare che prima di lui nessuno era mai riuscito a vincere ben 17 delle prime 24 gare tra tutte le competizioni sulla panchina capitolina…
📸 Alessandro Sabattini - 2023 Getty Images