Zerocinquantuno
·2 febbraio 2025
Zerocinquantuno
·2 febbraio 2025
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Partita che temevo molto perché il Como ha dimostrato di avere idee tattiche e sviluppi di gioco molto interessanti: l’evoluzione della società lariana meriterebbe quello spazio di analisi che in questa rubrica non posso dedicargli, ma in futuro potrebbe essere interessante approfondire il tema.
Il Bologna ha pressato altissimo e a tutto campo gli avversari sin dal primo minuto, così come aveva fatto a Lisbona, segno di uno stato di forma psicofisico non indifferente: la rosa ampia ha permesso a Italiano di schierare nove giocatori diversi dai primi undici della trasferta in Portogallo, mantenendo così un notevole livello di pressione sui costruttori di gioco del Como; la marcatura dedicata a tutto campo di Beukema su Nico Paz ha fatto il resto, destrutturando la loro capacità di risalita del campo, vero fiore all’occhiello del calcio di Fabregas.
Mettendo così tanta pressione, una volta recuperato il possesso è stato più semplice recapitare tanti palloni in mezzo e creare più di un’occasione per andare in vantaggio. Vantaggio che, una volta raggiunto, non ha comunque placato il furore agonistico dei rossoblù, capaci di continuare nel pressing a tutto campo. La sciocchezza di Fadera ha poi di fatto chiuso, tatticamente, la gara.
Nella ultima mezzora, dopo il raddoppio, il Bologna è giustamente andato un po’ al risparmio e gli avversari sono sembrati riorganizzarsi, ma è un aspetto che nel calcio a volte capita: quando una squadra si trova in svantaggio e non ha più niente da perdere, abbandonare ogni tatticismo e buttarsi in avanti in cerca del jolly che può riaprire la partita è una soluzione.
Non a caso nel finale il BFC, in almeno un paio di occasioni, è stato un po’ superficiale nella gestione del possesso, dando al Como la possibilità di entrare in area col neo acquisto Ikoné e con Strefezza, fino alla punizione dal limite di Paz parata da Skorupski.
Un piccolo calo al tramonto della partita è più che comprensibile, perché la gestione di questo periodo con così tante gare non è roba di poco conto: ieri pomeriggio l’Atalanta, solitamente molto aggressiva, nonostante il risultato di parità ha dovuto rinunciare per lunghi tratti alla pressione alta per la riconquista del pallone: anche loro hanno dovuto tirare un po’ il fiato.
Quindi la vittoria va presa non come una cosa scontata ma come una conquista poiché il Como, tra tutte le squadre della parte destra della classifica, è quella che gioca di gran lunga il calcio migliore, con una rosa molto interessante, sfacciatamente giovane e piena di talento.
Riguardo la sfida di martedì contro i bergamaschi, il Bologna nell’ultimo periodo è sembrato stare un po’ meglio ma la squadra del ‘Gasp’ ha raggiunto un tale livello di maturità che in certi frangenti riesce a giocare anche sottoritmo senza correre particolari rischi, cosa che ancora i felsinei non sanno fare: potrebbe essere quello il prossimo step di mister Italiano, perché non si può andare sempre ai mille all’ora.
Tosco – Canale 88
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)
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