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Emilio Scibona·11 giugno 2023
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Emilio Scibona·11 giugno 2023
Sfuma sul più bello il sogno dell’Italia Under 20 nel Mondiale di categoria in Argentina.
Allo stadio “Diego Armando Maradona” di Ciudad de la Plata gli azzurrini perdono di misura contro l’Uruguay al termine di una partita tesa e tirata, decisa da un episodio andato a premiare la squadra che, a conti fatti, ha meritato di più la vittoria.
Nunziata a inizio gara decide di affidarsi a Pafundi, match-winner della semifinale contro la Corea del Sud, schierandolo in attacco con Ambrosino al posto di Esposito. In mezzo al campo nel 4-3-1-2 fiducia a Faticanti assieme a Casadei e Prati, con capitan Giovane che scala nella posizione di terzino sinistro.
Nelle fasi iniziali l’Uruguay spinge forte, creando le uniche occasioni degne di nota di un primo tempo non ricco di emozioni: la prima al 10′ con Diaz che non trova la porta la distanza; la seconda al 22′ con un colpo di testa di Duarte sugli sviluppi di un corner che costringe Desplanches alla grande parata con la mano di richiamo. L’Italia riesce a contenere la pressione della “Celeste” con ordine ma fa fatica a distendersi in avanti. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Nell’intervallo Nunziata decide di fare un cambio sostituendo Faticanti con Zanotti, portando Giovane nei tre di centrocampo. Il secondo tempo inizialmente segue la falsariga del primo con l’Uruguay che preme senza però incidere e l’Italia che contiene gli avversari. Per trovare più incisività il c.t. degli azzurrini decide di cambiare tutto l’attacco: fuori Pafundi e Ambrosino, dentro Esposito e Montevago. Anche l’Uruguay cambia il centravanti con Ferrari che prende il posto di Duarte.
Per vedere il primo tiro della ripresa bisogna aspettare il 70′ con Diaz che ci prova dalla distanza: il tentativo è angolato ma debole e Desplanches blocca senza patemi. All’80’ Prati cerca un anticipo su Diaz colpendolo al ginocchio: l’arbitro Nyberg inizialmente sventola il subito il rosso in faccia al centrocampista ma viene richiamato dal Var. Dopo un lungo check il fischietto svedese rettifica la decisione, comunicandola a tutto lo stadio: cartellino sì, ma solo giallo.
All’85’ l’Uruguay passa in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla finisce dopo una serie di rimpalli dalle parti di Luciano Rodriguez, che di testa da due passi batte un incolpevole Desplanches.
Dopo un altro lungo check l’arbitro convalida la rete. Nel lunghissimo recupero di 11 minuti per l’Uruguay entra Sossa al posto di De Los Santos mentre Nunziata si gioca le ultime carte inserendo Pisilli e Lipani per Giovane e Baldanzi.
L’Italia si getta in avanti ma la nazionale uruguaiana serra le maglie e protegge il prezioso vantaggio, fino al fischio finale di Nyberg, che la consacra Campione del Mondo di categoria per la prima volta nella sua storia.
Un epilogo amaro dunque per gli azzurrini, il cui cammino nel World Youth finisce con una prestazione poco brillante. Resta comunque il bel percorso compiuto dall’Under 20, che fa ben sperare per il futuro, anche in virtù delle individualità emerse durante il torneo: dai già noti Baldanzi e Pafundi a Casadei (capocannoniere del torneo con 7 gol realizzati), il portiere Desplanches e il difensore Ghirardi, giusto per citarne alcuni.
La bontà del percorso si vede anche dai premi individuali: Casadei è MVP del torneo mentre Desplanches è stato nominato miglior portiere.
Per il calcio italiano resta comunque il dispiacere per un’altra finale persa, la quarta nel giro di 12 giorni.