Pedro: «Futuro? Sarebbe bello giocare con Messi, ma gli Stati Uniti sono molto lontani. A Roma mi sento a casa» | OneFootball

Pedro: «Futuro? Sarebbe bello giocare con Messi, ma gli Stati Uniti sono molto lontani. A Roma mi sento a casa» | OneFootball

Icon: Lazionews24

Lazionews24

·12 maggio 2025

Pedro: «Futuro? Sarebbe bello giocare con Messi, ma gli Stati Uniti sono molto lontani. A Roma mi sento a casa»

Immagine dell'articolo:Pedro: «Futuro? Sarebbe bello giocare con Messi, ma gli Stati Uniti sono molto lontani. A Roma mi sento a casa»

L’attaccante della Lazio ha rilasciato delle dichiarazioni anche in vista di quello che sarà il suo futuro

L’attaccante della Lazio, Pedro, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de L’Equipe.

MOMENTOÈ più difficile alla mia età, ma ogni mattina, quando mi alzo, la passione è ancora forte. Sono ultra-motivato perché mi rende felice poter ancora fare ciò che voglio nella vita. Voglio allenarmi e dare il meglio di me. Sento la fiducia dei miei compagni di squadra, dei tifosi e dell’allenatore Marco Baroni, che è pieno di umiltà e di voglia di giocare. Al momento ci sono molti francesi in squadra, il che è fantastico!.


OneFootball Video


DERBY – La rivalità con la Roma? È difficile da descrivere. C’è più tensione che tra Barcellona e Real, o tra Chelsea, Arsenal e Tottenham. Questo derby non è tanto una questione di calcio. Quando si entra all’Olimpico l’atmosfera è davvero intensa. Inoltre, adoro la città: è splendida e la gente è molto accogliente. È molto simile alla Spagna in termini di cultura, mentalità, clima… Mi sento a casa a Roma.

SUL GIOCO – “Il tempo vola, ormai sono un po’ vecchio! È pazzesco che ne sia passato così tanto, giocando per club così grandi e vincendo in questo modo. Non sono ancora soddisfatto, mi piacerebbe vincere un trofeo con la Lazio, è molto importante per me. Sono in una fase diversa della mia carriera, ma mi sento in forma. Corro meno, ma ho esperienza. Misuro i miei sforzi. So quando correre per segnare o rimanere in posizione per recuperare. Ho sempre avuto questo istinto che mi guida a lanciare il mio movimento al ritmo giusto. Questa fiducia di poter segnare e fare la differenza mi sostiene. Se questa fiducia sparisse, sarebbe la fine per me. Il calcio è cambiato, ci sono molte più partite e meno tempo per recuperare. Prima potevo allenarmi duramente un giorno dopo, ma ora ho bisogno di due o tre giorni per recuperare davvero. Mi sono comunque sempre attenuto alla mia solita routine: mangiare bene e dormire bene per massimizzare il recupero. Prima della partita, in albergo o al centro sportivo, cerco di rilassarmi il più possibile, che è fondamentale a 37 anni. Gioco alla PlayStation, a FIFA (EA Sports FC), a Call of Duty, guardo Netflix… Ora riesco a staccare la spina molto di più. Quando ero giovane, invece, pensavo costantemente al calcio. Quando inizi vuoi fare subito carriera, passi ore e ore ad allenarti. Ora sono molto più tranquillo.

SUI COMPAGNIPosso sostenerli mettendomi nei loro panni e aiutandoli a integrarsi, presentando loro i compagni di squadra, parlando con gli allenatori… Al momento va tutto molto bene. Mi affido anche agli altri più esperti come Vecino, Romagnoli, Rovella e Zaccagni per mantenere questo rapporto

SUL FUTURONon sono mai stato riconosciuto mediaticamente come altri giocatori con cui ho giocato. Questa è la mia personalità: discreta, tranquilla, calma… Non amo molto i social network, preferisco stare per conto mio. Non ho mai voluto essere una star. Sarebbe divertente giocare ancora con Jordi Alba, Luis Suarez, Leo Messi e Sergio Busquets (ora all’Inter Miami, ndr.), ma gli Stati Uniti sono molto lontani. Ho visto che Baroni ha detto che avrei potuto giocare per altri quattro anni… Sembra complicato! Uno o due, però, perché no?.

Visualizza l' imprint del creator