🎥 Taremi, l’unico a fermare Yamal: notte da eroe, come Eto’o nel 2010 💥 | OneFootball

Nella notte eroica dell’Inter contro il Barcellona, c’è stato un protagonista inatteso capace di arginare più volte Lamine Yamal: Mehdi Taremi.

Entrato al 71’ al posto di un acciaccatissimo Lautaro Martínez, l’attaccante iraniano è stato decisivo non solo per l’assist a Frattesi al 99’, ma anche per il contributo difensivo straordinario. Una prova che, in una serata ricca di rimandi storici, ha ricordato da vicino l’epica prestazione di Samuel Eto’o al Camp Nou nel 2010.

Nei 49 minuti in campo martedì sera, come evidenziato chiaramente dalla heatmap, Taremi ha trascorso gran parte del tempo nella zona bassa di sinistra, più vicino alla propria area che a quella avversaria. Un atteggiamento da “falso esterno difensivo” che testimonia la sua dedizione tattica e l’impegno straordinario nel sacrificarsi per la squadra in un momento storico per la stagione dell'Inter.

A colpire, oltre alla prestazione visiva, sono anche i numeri messi insieme dall'ex Porto: 5 duelli a terra e 2 aerei, per un’efficacia complessiva del 60%. A questi si aggiungono 3 rinvii difensivi, 4 contrasti vinti e — dato tutt’altro che banale per un attaccante in trincea — zero falli commessi. Statistiche che raccontano di un contributo eccezionale, ma soprattutto pulito, preciso e tremendamente efficace.

Tra le “vittime” illustri della serata è finita anche la superstar assoluta del match, Lamine Yamal, autore — tra l'altro — di ben 14 dribbling riusciti e 6 falliti. Un dato impressionante, che però non gli ha evitato di incappare in un avversario sorprendente: proprio Mehdi Taremi. Dei sei tentativi andati a vuoto, infatti, tre sono arrivati in duelli diretti con l’attaccante iraniano, bravo a contenerlo con intelligenza, rigore e un eccellente senso della posizione, neutralizzando alcune potenziali occasioni che dai piedi del 17enne potevano essere davvero pericolose.

In una sola notte, Mehdi Taremi è passato da potenziale flop stagionale a eroe inatteso. Sotto i riflettori per un rendimento al di sotto delle attese— appena 3 gol stagionali — e per le difficoltà d’inserimento nel sistema di Inzaghi, l’attaccante iraniano si è fatto valere in uno dei match più importanti dell'anno con umiltà, spirito di sacrificio e straordinaria intelligenza tattica. In una serata di giganti, anche il suo nome merita di essere scolpito nella memoria nerazzurra.

credits immagine di copertina: @Inter, su X