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Davide Zanelli·11 giugno 2019
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Davide Zanelli·11 giugno 2019
Vittorie all’ultimo secondo e acquazzoni biblici. Anche oggi in Francia non ci si è annoiati con il Mondiale femminile.
Alla fine, i pronostici della vigilia sono stati rispettati con l’Olanda che ha superato di misura la Nuova Zelanda e le vice campionesse olimpiche della Svezia che, sotto una pioggia torrenziale, sono riuscite a superare il Cile.
L’Olanda c’è e lo dimostra da subito. Uno dei primi big match del Mondiale femminile 2019 viene deciso all’ultimo respiro, con la selezione olandese che riesce a conquistare la vittoria solo in pieno recupero, al termine di una partita divertente, in cui sia la squadra di Tom Sermanni che la Nuova Zelanda si sono affrontate a viso aperto.
Erin Nayler e Sari van Veenendaal, portieri delle due squadre, fanno di tutto per mantenere inviolate le rispettive porte, ma a tempo quasi scaduto arriva la beffa per le neozelandesi. Jill Roord, attaccante classe 1997 del Bayern Monaco, entrata in campo al 76′, spedisce in rete di testa un pallone vagante e regala i tre punti alla sua nazionale. L’Olanda raggiunge così il Canada in vetta al Gruppo F.
Il Cile, all’esordio assoluto in un Mondiale femminile, vende cara la pelle contro la fortissima Svezia. La selezione sudamericana si arrocca nella propria metà campo e resiste per ben 80 minuti contro le vice campionesse olimpiche.
Sotto una pioggia incessante, che costringe l’arbitro a sospendere la partita per quasi un’ora, la nazionale allenata da Peter Gerhardsson tiene in mano il pallino del gioco e non si scompone. Il vantaggio svedese arriva solo al minuto 83, quando Asllani trova il gol su assist di Anvegard. A tempo quasi scaduto, Janogy firma la rete del raddoppio e chiude i conti.
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