Kickest
·18 de dezembro de 2024
Kickest
·18 de dezembro de 2024
Fino a questo momento la Serie A non sta deludendo le aspettative. Tante squadre in lotta per le prime posizioni, colpi di scena nelle zone alte della classifica e una bagarre avvincente per rimanere nella massima serie. Su questo aspetto non ci si può lamentare. Se però c’è qualcosa che sta mancando sono i bomber. O almeno quelli più attesi.
In testa alla classifica marcatori ci sono Mateo Retegui (12), Marcus Thuram (11) e Moise Kean (9). Di questi solo el Tabano ha usufruito dell’optional dei calci di rigore. Parliamo indubbiamente di tre ottimi centravanti, ma certamente non erano loro i primissimi indiziati a giocarsi la corona del miglior cannoniere a inizio stagione.
Chi dice che poteva aspettarsi un crollo simile da parte dei grandi attaccanti della Serie A o è un visionario o mente. Partiamo dal capocannoniere uscente, Lautaro Martinez. L’anno scorso 24 reti in campionato, di cui solo due dagli undici metri. Poi una Copa America da protagonista e un settimo posto al Pallone d’Oro. Quest’anno appena cinque centri. Stesso bottino, se si esclude un penalty messo a segno, per Lukaku. Anche lui sottotono, soprattutto se si considera che ha chiuso la scorsa stagione con 21 gol totali e in estate ha ritrovato il suo Don Chisciotte, Antonio Conte.
Bene ma non benissimo Dusan Vlahovic, ancora alla ricerca della sua versione migliore e messo alla gogna dalla tifoseria. Per lui sette gol totali, ma solo tre su azione. Addirittura ventisei giocatori hanno fatto meglio di lui sino a questo momento. Tra questi altri due attaccanti da cui ci si aspettava di più, Alvaro Morata e Artem Dovbyk, entrambi fermi a quota quattro. In pratica gli attaccanti principi di Inter, Napoli, Juventus e Milan, per un motivo o per un altro, accorpati hanno trovato solo 17 gol su azione nelle prime 16 giornate. Un bottino troppo scarno per quelle che dovrebbero essere le bocche di fuoco delle contendenti al titolo.